Perché non vinco?

Eccoci di nuovo qua, per il nostro appuntamento mensile con l'articolo EBT, alla luce dell'ennesima ottima prestazione al 4-season del nostro Marco Montani, in questa occasione abbiamo deciso di dedicarci a questo spinoso argomento: perché a vincere i tornei sono sempre gli stessi giocatori? Le risposte a questa domanda sono sempre più o meno le stesse:
1) Hanno più culo
2) Sono più bravi
Vediamo di analizzare insieme questi due punti.
1) Che cos'è il "culo"? Da un punto di vista puramente scientifico, si tratta di fortuna, o se vogliamo dirla con un termine più tecnico "varianza". Beh, certamente alcuni saranno liberi di pensare che la fortuna dipenda dal volere di chissà quali divinità e che quindi prediliga alcuni prescelti... a noi, tristi persone basate sulla logica, risulta più facile pensare che la fortuna dipenda unicamente dal caso, e come tale, sia uguale per tutti. Non che non abbia alcun valore, ci mancherebbe. Piuttosto, stiamo dicendo che se un giocatore è sfortunato in una o più partite, prima o poi questa sfortuna sarà compensata da un ugual dose di fortuna. Ipotizzando che la fortuna funzioni come un lancio di testa o croce, su una singola partita essa avrà una grande rilevanza (ad es. se abbiamo scommesso sul risultato di "testa" avremo il 100% delle vittorie o delle sconfitte) mentre su una sequenza di molti lanci non avrà più significato (se lanciamo la moneta 100 volte tenderemo ad avere un numero di "testa" vicino al 50%, e questo valore sarà sempre più vicino a 50 man mano che continueremo ad effettuare lanci).
2) Ok, in sostanza tutto quello che abbiamo detto finora ci porta al punto 2. Ovvero, dato che il culo a lungo andare non conta niente, tutto ciò che distingue i giocatori vincenti da quelli perdenti è il punto 2, ovvero... sono più bravi.
Bene... ma da cosa dipende la bravura? Cerchiamo di entrare nello specifico, individuando gli aspetti che potrebbero portare un giocatore a migliorare, per aumentare le sue percentuali di vittoria.
1) L'attitudine mentale e la volontà di migliorarsi: questo, tra tutti, è l'aspetto più importante. Se un giocatore, ad es. è convinto di perdere soltanto perché ha sfortuna, questo automaticamente gli impedirà di crescere, individuando i propri punti deboli e cercando di correggerli. Non è da tutti riuscire ad ammettere i propri difetti, ma chi riesce a farlo è già a metà dell'opera.
2) I testing: chi si presenta al torneo con un mazzo che non ha mai testato, scelto ad es. in maniera impulsiva il giorno del torneo, è come un condannato che si presenta spontaneamente al patibolo. Fateci caso, quante volte avete sentito far risultato a qualcuno che vi ha detto: "mi sono svegliato stamattina e guardando il video di un tizio che usava questo mazzo su youtube ho deciso di montarlo al volo e portarlo!"? Risposta: quasi mai. Invece, quante volte vi è capitato di vedere quel giocatore che prendeva un game loss perché nella fretta aveva sbagliato di listare il mazzo dimenticando una carta? Risposta: molto spesso. Volete vincere? Prendete un mazzo, giocate sempre quello senza cambiare, guardate e riguardate tutti i video degli streamer che lo utilizzano e chiedetevi il perché di ogni giocata, mettete il video in pausa di tanto in tanto prima di un turno difficile e decidete cosa fareste voi, e a quel punto schiacciate play e guardate se la vostra giocata era quella giusta.
3) La scelta del mazzo: portare il proprio pet deck è divertente, ma difficilmente conduce alla vittoria. Certamente, se riuscite nell'impresa potrete ottenere la gloria sempiterna di aver trionfato con il mazzo Phelddagrif, e bullarvi con gli amici fino alla vecchiaia. Ma, ancora una volta: se siete persone tristi come noi, che volete semplicemente vincere, scegliete uno dei tier1 del formato, testatelo all'infinito, e usate quello.
4) Le modifiche peggiorative: così come portare un mazzo assurdo è spesso invitante, un'altra tentazione quasi irresistibile per molti giocatori è quella di sostituire qualche carta di un mazzo per introdurre delle tech personali. Ok, diciamolo una volta per tutte: nel 90% i cambiamenti delle liste apportati dai giocatori sono peggiorativi. Se una lista ha vinto un torneo importante, ogni carta è lì per un motivo preciso e quasi sicuramente non potrà essere sostituita con una più forte. Per carità, se avete testato il mazzo allo sfinimento col tempo potete fare anche qualche piccola modifica, ma se non siete strasicuri evitate.
5) Le capacità intellettive: e se il problema fosse che non ci arrivate proprio? Sicuramente è dura ammetterlo, ma se ci pensate è un dato di fatto: non tutti abbiamo le stesse capacità intellettive. Non vuol dire che alcuni siano dei ritardati, semplicemente ci sono persone più portate per questioni matematiche (calcolo delle probabilità, conteggio delle spell, etc...) o maggiormente elastiche (ad es. capaci di capire quando dovete cambiare il vostro ruolo, ad es. passando da aggro a control o viceversa, oppure modificare il proprio stile di gioco in base al tempo rimasto). Direte voi, beh, d'accordo, ammettiamo pure che io abbia minori capacità di calcolo/analisi rispetto ad altri giocatori... che ci posso fare? Devo smettere di giocare? Non proprio. Ad es., se faticate a fare le scelte giuste, potete giocare un mazzo in cui ci siano meno scelte da fare. Se non siete dei maestri dei cantrip, evitate il blu. Meglio ancora: scegliete dei combo spinti, come oops all spells o RB reanimator. Forse non vincerete decine di tornei, ma state sicuri: anche i giocatori più forti non saranno felici di incontrarvi e se insisterete prima o poi qualche risultato lo porterete a casa.
6) La resistenza: non tutti i giocatori hanno la stessa capacità di rimanere lucidi dopo un certo numero di partite. Se crollate dopo un tot di game e perdete la concentrazione, sarà dura che vinciate, soprattutto in un torneo più grande, con molti turni da vincere per arrivare in fondo. Se non brillate per capacità di resistenza, potete allenarvi, per aumentare la vostra capacità di reggere lo sforzo (ad es. testando a lungo online). Un'altra cosa utile che potete fare è cercare di compensare la fatica con l'organizzazione: ad es. andate a dormire la sera prima nel luogo del torneo, soprattutto se è lontano, andate a dormire a un'ora decente (Ps: nel 90% dei casi quei giocatori forti che raccontano di essersi ubriacati la sera prima del torneo stanno raccontando soltanto un monte di balle!) e scrivetevi su un foglio o sul telefono le sidate, così non dovrete sforzarvi sul momento per improvvisarle (fra l'altro ragionare sulle sidate prima del torneo vi aiuterà a crescere come giocatori). In ultimo, se vi stancate facilmente, chi vi obbliga a utilizzare un controllo che finisce ai turni tutte le partite? Specializzatevi in un mazzo più veloce: a volte vi capiterà comunque di giocare fino all'ultimo, ma ogni tanto vi potrete godere una boccata d'aria tra un match e l'altro.
7) L'emotività: alcuni giocatori non riescono a gestire la propria tensione e finiscono col soccombere a se stessi, soprattutto se vanno bene nei primi turni di un torneo e si ritrovano a giocare ai tavoli alti. L'emotività è difficile da sconfiggere, ma anche in questo caso potete fare qualcosa. Per cominciare, giocate più spesso: se fate tanti tornei inizierete ad abituarvi alla sensazione e questo col tempo ridurrà la vostra ansia da prestazione. Inoltre, cercate di non essere troppo rapidi nelle giocate. Se appartenete a questa categoria di giocatori, probabilmente mulligate un secondo dopo aver visto le vostre sette carte, o lanciate una force of will quando la spell dell'avversario non ha ancora toccato il tavolo. Prendetevi il vostro tempo! Ancora: non concedete se non siete sicuri di aver perso! A volte i giocatori emotivi, convincendosi della propria ineluttabile sconfitta, gettano i remi in barca troppo presto.
Va bene e con questo è tutto, spero di aver dato degli spunti interessanti.
Al prossimo articolo, il vostro Francesco Lenzi